Capalbio
e dintorni

Una breve presentazione del territorio della Maremma Toscana

In questa terra l’uomo e il territorio sono gli artefici di una storia antichissima dove gli Etruschi e poi i Romani hanno lasciato le loro tracce. Nessuno è in grado di dire quando e da dove giunsero le genti che popolarono, sul finire del primo millennio cristiano, Cosa divenuta poi Ansedonia, il castello romano di Capalbiaccio, e infine il colle di Capalbio, a presidiare un territorio coltivabile più ampio e più sano. La macchia di Capalbio è ancora padrona del paesaggio, con il verde che varia in mille tonalità diverse e ci viene incontro subito fuori dal piccolo centro abitato, dopo pochi passi, carica di profumi e colori. In questa terra sana e ridente, si avvicendarono dopo gli Etruschi le fattorie della colonizzazione romana e le grandi ville schiaviste della Repubblica, si estese infine il latifondo delle immense tenute imperiali. La Maremma di Capalbio, suggestiva e pressoché intatta, continuò a stendersi per un altro mezzo secolo sotto il sole mediterraneo, con la sua flora e la sua fauna millenaria e le sue irriducibili zanzare. Neppure il ventennio fascista, con tutti i suoi reclamizzati programmi di bonifica, riuscì a risanarla. Passò la seconda guerra mondiale, che non causò danni troppo gravi, e non distrusse il centro storico. Nel borgo di Capalbio si svolgeva una vita modesta, fatta di poche e piccole cose quotidiane: gli asini nelle stalle, i bimbi nei vicoli, le massaie nelle povere case: vita tribolata, ma tutto sommato serena. Nel 1951 per Decreto Presidenziale si ottenne la creazione dell’Ente Maremma, avvenimento importantissimo che modificò gran parte del territorio di Capalbio. Nacquero strade, case e la sua fisionomia cambiò. Per più di un decennio l’Ente Maremma espropriò, frazionò, bonificò e trasformò tutta la zona, assegnando terreni e case a una classe contadina che non era mai stata proprietaria di nulla. I risultati di questa lunga e faticosa opera ora bisogna constatarli di persona, con i propri occhi, di persona: non basta farseli raccontare. A percorrere oggi questa pianura fertile, dove abbondano colture, strappate con le unghie alle malsane Maremme, affiorano i ricordi e i dolori del passato, ma anche una lunga, lunghissima storia piena di suggestione e di mistero.

La Maremma

Una parola che indica una zona, un ecosistema naturale, una realtà sociale ricca e varia, dalla forte identità toscana, una tradizione storica e archeologica, gastronomica. E anche una imprecazione, genuina e toscanamente dissacrante. E si potrebbe continuare: natura, cultura e storia... difficile essere parchi di aggettivi quando si parla della Maremma. La Maremma presenta un interessante patrimonio archeologico e storico-artistico sino ad ora, a nostro avviso, non sufficientemente valorizzato, poiché la Maremma è conosciuta soprattutto per le sue bellezze naturalistico-ambientali, tra le quali il Parco dell’Uccellina, che talvolta hanno offuscato la memoria storica e artistica di alcuni centri di rilevante interesse. Non tutti sanno, infatti, che sul territorio sono presenti importanti e suggestive testimonianze della civiltà etrusca, romana e medievale, peraltro inserite in un contesto paesaggistico di rara bellezza...

Agriturismo Sicomoro

Str. Madonna Nicola n° 8 - Capalbio (GR)
Tel/Fax: +39 0564 890194 - Cellulare: +39 328 8258937
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